Piano mobilità: vial libera alla prima bozza
Base per lo sviluppo e la riorganizzazione del trasporto pubblico

Più km per i bus extraurbani
La situazione di partenza, come confermano i dati, è comunque già buona: il 93% della popolazione altoatesina, infatti, risulta direttamente servita dalla rete locale, ma l’obiettivo è quello di crescere ancora. Fermo restando il ruolo centrale del trasporto su rotaia, per quanto riguarda i bus il piano si pone come traguardo quello di un +10% di km. percorsi, che dovrebbero passare da poco meno di 30 milioni a oltre 32,6 milioni di km. l’anno, con la crescita principale programmata sui servizi extraurbani.
Servizi suddivisi per categorie
A tal proposito, da sottolineare che i servizi di linea extraurbani, che sono stati suddivisi in diverse categorie: linee principali, linee di base, linee locali, linee turistiche e trasporto scolastico. "Questa classificazione è basata su criteri quali frequenza, periodicità e utilizzo delle linee, ma anche raggiungibilità delle aree a rischio spopolamento o di quelle turisticamente sotto-sviluppate - spiega il direttore della Ripartizione mobilità Günther Burger - e sulla base di ciò verrà stabilito chi, fra Comune e Provincia, alla luce della nuova suddivisione delle competenze, avrà la responsabilità circa organizzazione e finanziamento". Linee principali e trasporto scolastico, infatti, rimangono di competenza della Provincia, mentre per le altre linee che risultano esclusivamente di interesse comunale è possibile un accordo tra Provincia e amministrazioni municipali su organizzazione e finanziamento. Attualmente le linee co-finanziate da Provincia e Comuni (70%-30% il rapporto, ndr) sono 12, ma secondo il piano della mobilità dovrebbero diventare 29, e l'assessore Mussner sottolinea che "uno degli obiettivi è proprio quello di riorganizzare e potenziare il servizio per rafforzare le zone meno sviluppate della Provincia".
Cinque bacini per le gare
Altro passaggio chiave del piano della mobilità è quella della suddivisione del territorio per bacini, per ognuno dei quali è prevista una gara per l'assegnazione delle concessioni. I bacini sono definiti in base a criteri socio-economici, alla domanda di mobilità e alla capacità di interconnessione con le principali direttrici di collegamento, e quelli individuati dal piano sono cinque: il primo è quello urbano relativo ai due centri principali di Bolzano e Merano, dove è prevista l'assegnazione diretta alla società inhouse SASA, mentre gli altri quattro sono Val Pusteria, Val d'Isarco, Val Venosta e Val Sarentino-Bassa Atesina-Oltradige. Dopo la pubblicazione del piano provinciale della mobilità, comuni e persone o gruppi di interesse hanno 90 giorni di tempo per avanzare le loro proposte e prese di posizione, le quali verranno prese in considerazione ed eventualmente inserite nel piano che la Giunta sarà poi chiamata ad approvare definitivamente entro ulteriori 60 giorni.